La Fontana di Trevi rappresenta una tappa imperdibile per tutti i turisti della città Eterna… soprattutto per quelli che desiderano ritornarci; la tradizione racconta che chiunque lanci una monetina nella fontana, dandogli le spalle, tornerà a Roma!

Lo splendido monumento, che si presenta come adagiato su un lato di Palazzo Poli, è stato progettato dall’Arch. italiano Nicola Salvi vincitore di un grande concorso architettonico indetto da Papa Clemente XII.

La storia del monumento è legata a quella della costruzione dell’acquedotto Vergine risalente ai tempi dell’imperatore Augusto. Per la sua importanza e funzionalità, l’acquedotto è rimasto funzionante fino al medioevo quando nel 1410 per lavori di restauro venne realizzata al centro dell’incrocio una fontana con tre bocche che irrigava tre distinte vasche. Durante il periodo barocco Papa Urbano VII ordinò a Gian Lorenzo Bernini di stravolgere l’architettura della piazza e della fontana, così da creare un effetto di maggiore impatto scenografico nei pressi di Palazzo Bernini. Le vicende legate alla famiglia papale e la successiva caduta in disgrazia dell’artista bloccarono i lavori che, in maniera definitiva, furono ripresi solo nel 1732.
La fontana fu inaugurata nel 1735, a lavori ancora non ultimati, e vide la fine dei lavori il 22 maggio 1762 (a trent’anni dall’apertura del cantiere) dopo che dieci scultori hanno lavorato alla sua realizzazione.

Per le sue caratteristiche la fontana si è trasformata in un simbolo della città caro tanto ai residenti quanto ai turisti ma anche a tutti gli amanti del cinema che ne ha utilizzato le immagini in diversi contesti e occasioni. Fra le sue “comparse” la più famosa è quella in “La Dolce Vita” di Federico Fellini del 1960 dove Anita Ekberg si tuffa nella vasca invitando Marcello Mastroianni a fare lo stesso.

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