La Piramide Cestia è un monumento funerario voluto da  Caio Cestio Epulone, membro dei septemviri epulones, la cui costruzione avvenne in meno di 330 giorni così come da disposizione testamentaria.
Sembra infatti che il politico romano avesse inserito nel testamento un limite di 330 giorni per la costruzione della proprio monumento funebre pena la perdita, da parte dei suoi familiari, delle ingenti ricchezze lasciate loro in eredita.
Ultima di una serie di mausolei dovuti all’influenza egiziana in seguito alla conquista dell’Egitto avvenuta nel 31 a.C., la Piramide deve la sua sopravvivenza fino ai giorni nostri al fatto di essere stata inserita nella cinta muraria iniziata nel 272 d.C. dall’imperatore Aureliano.
Nel 1663 Papa Alessandro VII sottopose la Piramide ad un restauro generale e furono iniziati degli scavi volti a riportare alla luce parti del monumento interrate e aree fino a quel momento ancora non scoperte.
Il rinnovato interesse verso il caratteristico monumento suggerì l’idea, già attuata in altri casi, di trasformare il sepolcro in una Chiesa Cristiana. Uno studio più attento mise in luce la scarsa utilità del progetto, salvando così il monumento da uno stravolgimento che ne avrebbe mutato drasticamente il carattere.

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